Strisce di luce e di ombre o di terra, di acqua e in mezzo persone inconsapevoli di essere i protagonisti che uno scatto,
una fotografia rende reali, fermi per sempre.
Un mondo antico, palazzi con cortili dove il sole entra soltanto destate e le ombre sono profonde. Bambini in posa davanti a muri, a trompe l’oeil dove sembra quasi vivano il mistero di un attimo, di una posa lunga, senza tempo.
Nella penombra, seduto su un divano ti appaiono gli oggetti della tua vita come in un viaggio a ritroso nel tempo, nei ricordi, che un raggio di sole al tramonto poco alla volta cancella nel buio.
Le barche come sogni di avventure di un orizzonte lontano dove il cielo si confonde col mare e in mezzo una vela bianca spinta dal vento impetuoso della nostra fantasia.
Viaggiare in America è come vedere il veduto, trovare un amico, entrare in un film. Cercare i luoghi comuni vissuti più volte nei libri, nei film. Tutto questo non oggi, ma allora ed ho trovato me stesso com’ero una volta, nella mia gioventù.
La nostra terra, la terra dei nostri padri. Fredda d’inverno con la nebbia e la neve, calda d’estate con il sole a picco che fa scoppiare le angurie e le teste, dicevano. La nostra cultura contadina con personaggi importanti, Sandrone, ma anche Ferrari, Pavarotti…
Blu nei giorni di tramontana col sole violento sulle case che trasforma le forme e crea ombre di bianco e di nero profondo.
Nell’acqua. Pulita, blu o con le chiazze della nafta dei pescherecci che creano sfondi colorati, geometrici, misteriosi.
Illusioni, sogni che volano per aria come pecore a cercare la loro erba tra le nuvole. E gli oggetti: sedie, pesci volanti, conchiglie, simboli, appoggiati là come fosse il loro posto, nel cielo.
Un mondo assurdo e reale nel quale viviamo senza vederlo se non dentro allo specchio. Un paesaggio racchiuso in un pezzo di vetro che a volte può essere magico e portarci assieme ad Alice in un mondo di fantasia.
Nuvole vere o nuvole finte che si confondono. Pipe che non sono pipe o invece lo sono? Paesaggi, case, orologi, volti enormi in un piccolo mondo. Un mondo reale e che invece non c’è. Il mondo dell’assurdo mescolato ai sogni di un ragazzo che dipinge nuvole per volarci in mezzo e continuare a sognare.
Due presenze, la mia ombra assieme a quella delle case. Due presenze immobili quasi appoggiate al mare che le onde fanno muovere, sparire ed apparire . Sempre uguali, senza tempo.
Un mondo di gente, di appassionati di tutto il mondo per vedere le automobili, per vivere le corse, i Gran Premi, i trionfi, i piloti, la storia della Ferrari in una serie di immagini dove la realtà si trasforma in movimento, colore, fantasia.
Camminare col naso per aria e guardare il cielo. Azzurro col sole mentre le case che fanno da quinte si accendono di luce e di ombra. O anche blu con le nuvole bianche nel vento, o grigio e scuro di temporale, o con la nebbia che cancella le cose, o al tramonto quando si colora di rosso e di buio. guardare per aria
Una serie di immagini "veloci" per raccontare dal Museo Enzo Ferrari dei due miti locali: Ferrari e Maserati
Come grandi oggetti appoggiati per terra. Forme, angoli, luce cielo, nuvole nel cielo che cambia colore al tramonto e con le ombre trasforma la forma delle case in oggetti diversi. E il bianco e nero porta ad un'atmosfera surreale.